lunedì 6 aprile 2009

Terremoto in abruzzo, stato di emergenza. (RaiNews24)

Il corpo senza vita, probabilmente di uno studente, è stato estratto poco prima delle 11.00 dallo stabile completamente crollato in piazzale Paoli nei pressi della Villa comunale dell'Aquila. Sotto le macerie potrebbero esserci decine di corpi. Centinaia gli edifici lesionati o crollati in toto o in parte, migliaia di sfollati, almeno 50 i morti accertati finora, tra loro 5 bambini. Sono inoltre decine i dispersi. Un bilancio secondo la Protezione civile, destinato purtroppo ad aumentare perchè la gente è stata sorpresa nel sonno.

Scossa breve ma intensa
La prima e più grave scossa, di magnitudo 5.8 della scala Richter, si è registrata intorno alle 3,32, ha avuto un effetto pari all'ottavo-nono grado della scala Mercalli sugli edifici, provocando diversi crolli e lesioni gravi agli edifici.

I comuni interessati
Almeno 26 i comuni interessati in modo "serio" dal terremoto: i danni
riscontrati, i crolli di case vecchie ma abitate e addirittura di almeno quattro palazzi, letteralmente implosi all'Aquila, fanno temere che il numero delle vittime sia destinato a salire e che sia possibile determinarlo solo tra molto tempo.
In molti paesi come Santo Stefano di Sessanio, Castelvecchio Calvisio, San Pio, Villa Sant'Angelo, Fossa, Ocre, San Demetrio né Vestini e i centri dell'Altopiano delle Rocche, sono distrutte moltissime abitazioni del centro storico, mentre presentano danni costruzioni più recenti e anche in cemento armato.
La situazione piu' drammatica è nel capoluogo e in alcune delle sue frazioni come Onna, quasi rasa completamente al suolo, e Paganica dove sono già state registrate numerose vittime. Nel centro storico dell'Aquila vi sono numerosi crolli, moltissimi
edifici lesionati e alcuni palazzi non antichi crollati completamente.

Stato di emergenza
Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ha firmato questa mattina il decreto per dichiarare lo stato d'emergenza nazionale. Con questo provvedimento, ha ricordato in diretta su Rainews24 il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso viene nominato "commissario straordinario del governo per gestire questa situazione".

Bertolaso potrà disporre "di tutti i fondi messi a disposizione", ha detto da Arcore ai microfoni di Sky il Presidente del Consiglio, in partenza per Mosca, confermando la firma del decreto per lo Stato d'emergenza nazionale. Il premier dovrebbe partire comunque per Mosca, anche se è in contatto continuo con i suoi più stretti collaboratori. Lo stesso Berlusconi intervistato dal Tg1 ha poi detto che "le scosse dovrebbero essersi esaurite". "Su queste cose -ha aggiunto Berlusconi- non abbiamo nessuna certezza ma secondo quanto ci dicono i tecnici le scosse dovrebbero essersi esaurite. Speriamo che le vittime siano quelle che si sono palesate finora e che non ce ne siano altre".

Lo Stato è presente
"Lo Stato è in campo e provvederemo per far sì che i disagi siano ridotti al minimo. Volevo soltanto fare un invito - ha detto Berlusconi - utilizzando il mezzo televisivo, affinché chi non ne abbia assoluta necessità si astenga di mettersi in viaggio per queste regioni perché il sistema stradale e fortemente compromesso, ci sono anche dei ponti che abbiamo dovuto chiudere e soprattutto ci sono i mezzi di supporto all'opera che stiamo facendo, i mezzi di aiuto, che devono circolare nella situazione migliore possibile. Quindi, chi non ha proprio un motivo indispensabile per mettersi in viaggio, se ne astenga e lo ringraziamo".

Esercito all'opera
L'esercito fin dall'inizio dell'emergenza ha affiancato la protezione civile nelle zone
colpite dall'evento sismico. Un plotone del 33esimo reggimento 'Artiglieria' è già operativo a L'Aquila, un nucleo ricognizione dello stesso reggimento sta effettuando
attitivita' ricognitive e di primo intervento a Poggio di Roio.

Anche il sesto reggimento 'Genio' di Roma è già in ricognizione a L'Aquila. Un elicottero AB 412 e un velivolo DO228 Dornier dell'Aviazione dell'esercito stanno effettuando attivita' ricognitive sulle zone dell'epicentro sismico, mentre sono
pronti su Viterbo due elicotteri CH47 un AB412 e due NH 90, tutti in versione sanitaria.

Premier annulla la visita a Mosca
Il Presidente del Consiglio ha annullato la partenza per Mosca e si sta recando all'Aquila. "Mi sto recando a L'Aquila. Ho rinunciato al viaggio a Mosca. Ho considerato che l'emergenza è veramente tale che forse la presenza di un coordinamento del capo del governo sul luogo puo' essere utile", ha annunciato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in diretta telefonica con il Tg5.

Il premier ha sottolineato di voler così aggiungere "all'opera concreta il conforto che può venire dalla consapevolezza che lo Stato è presente attraverso la sua autorita' di governo".

mercoledì 1 aprile 2009

Intervista ad Entomo (By Marinella Fiore)


simbolo entomo
Ma chi è davvero Entomo?

La storia

di Entomo e i suoi atti eroici hanno

suscitato tantissima curiosità nei nostri utenti al tal punto di decidere di chiedergli un'intevista e udite udite, siamo riusciti ad ottenerla!
Entomo non ama interagire con i media che troppo spesso hanno travisato e criticato il suo operato.

Ma sentiamo cosa ha da dirci:

Da cosa è nata l’idea di diventare un supereroe?
Dall'esigenza di dover comunicare un messaggio alla società. Non mi piaceva quello che vedevo, né quello che sentivo. E' stato un atto spontaneo, e non frutto di un'esaltazione o di una qualche malsana montatura psicologica. Volevo rivestire i panni di un 'simbolo', e allo stesso tempo fare qualcosa di buon per aiutare la gente. Si tratta di un aiuto piccolo, ma pur sempre un aiuto. Il costume, nelle mie intenzioni, dovrebbe essere un modo per ispirare le persone - tutte le persone - ad essere super, a superare se stesse, a prodigarsi per salvare la società. Non tutti sono riusciti a cogliere questo messaggio, comunque. Aggiungo che, al contrario di ciò che ha affermato un giornale, non ho 'molto tempo libero', né leggo i fumetti.

Com’è nato il nome Entomo?
Deriva dal termine entomon, che in greco significa insetto.

Il costume lo hai ideato e realizzato tu?
Sì, e devo dire la verità non è male. Stanno realizzando una versione più sofisticata, ma sono comunque fiero di quello che indosso al momento. La maschera viene dall'America, l'ho fatta tessere da un ex-wrestler. Il design è comunque mio.

Raccontaci la vera storia del parallelogramma. Esiste davvero o è un’invenzione giornalistica?
Non è un'invenzione giornalistica, ma i giornali - quelli che hanno rubato dall'intervista de 'Il Riformista' - si sono divertiti a dipingerlo come un superpotere. Sbagliatissimo, non ho mai affermato una simile sciocchezza. Il Parallelogramma, che è una figura geometrica che ricorda un ring, è il nome che ho scelto per riferirmi ad un talento mentale, una sensibilità particolare, quella di saper ricostruire il modo di pensare altrui. Immedesimarsi. Cogliere sfumature della personalità di un individuo. E' un talento naturale, ma non un superpotere. Ma vedi, in qualche modo dovevano sminuire il mio operato, e allora ecco che hanno stravolto ogni parola che ho detto.

Hai fatto un corso di arti marziali? Sono queste le tecniche infallibili che ti permettono di immobilizzare l’avversario?
Sono solo tecniche, nulla è infallibile. Ma in ogni caso, non ho mai avuto
veramente bisogno di combattere. Le mie erano semplici perlustrazioni. Era dare un occhio alla gente, alle strade, prevenire atti vandalici. Non ho mai 'combattuto il crimine', come molti hanno scritto. Fermato qualche teppistello, ma mai con la violenza bruta. Forse sono stato fortunato. In ogni caso, erano solo semplici perlustrazioni, ma hanno utilizzato la mia storia come un modo per criticare le ronde padane. Hanno strumentalizzato la mia figura per muovere una critica. Classico.

Nello specifico di cosa ti occupi? Microcriminalità o atti vandalici?
Mi occupavo di vandalismo, soprattutto alle strutture, all'ambiente. ma oggi, prendo le distanze. I tempi non sono ancora maturi. Preferisco concentrarmi sull'ecologismo e l'attivismo sociale, per il bene del pianeta e delle persone. Mi interessa prestare una 'voce' alle esigenze più importanti. Mi interessa solo aiutare il prossimo, il resto è zero.

Sappiamo che ultimamente ti stai occupando soprattutto di ambiente, ci spieghi come?
Nei prossimi mesi, vedremo. Vorrei associarmi ad un movimento ambientalista, sfruttare la mia immagine simbolica per manifestare il richiamo a certi valori ormai perduti. Non mi interessano i quindici minuti di notorietà professati da Warhol. Avevo scelto di apparire alla trasmissione Sugo perché era satellitare. L'unica intervista che abbia mai rilasciato è stata quella de 'Il Riformista'. Il resto è stato totalmente al di fuori del mio controllo. Ho rifiutato radio e TV. Preferisco prima prestare la mia voce ad una buona causa.

Immaginiamo che fare il supereroe sia un hobby: che lavoro fai per vivere?
Lavoro, e sodo anche. Ho una vita professionale ed una vita sociale, come tutti. A differenza di alcuni, ho uno spiccato spirito di altruismo e credo ancora nella razza umana. Ma pare che oggi, in una società ribaltata, io sia un ingenuo idealista. Ma arrendersi significa darla vinta alla mediocrità del disfattismo, e soprattutto ai problemi che rovinano tante persone.

Se non ti da fastidio avremmo delle curiosità anche sulla tua vita privata. Sei fidanzato o sposato? Lei sa della tua seconda vita? O anche lei è una supereroina?
Non voglio risponderti apertamente, ma ti dirò che le ragazze mi piacciono senza maschera. (risata). Adoro la sincerità.

Vuoi aggiungere qualcosa? Vuoi chiarire degli equivoci nati dalla scarsa informazione sul tuo conto?
La bomba mediatica mi ha preso alla sprovvista, non era quello che volevo. Adesso, ho centinaia di sostenitori, ma anche centinaia di detrattori, gente che sa solo insultare, schernire e 'popolare' i loro piccoli reami virtuali su Internet. Io non sono qui ad insegnarvi come vivere. Vi chiedo solo di spegnere il computer, di tanto in tanto, e fare qualcosa per il prossimo. Una mano tesa, in qualsiasi momento, può fare la differenza nella vita di una persona. Indosso un costume per comunicare al mondo che tutti possono essere super, che siamo tutti supereroi, ma solo nel momento in cui rivendichiamo il nostro senso dell'umanità. E' facile e comodo odiare e distruggere... vediamo chi ha la forza di costruire e amare.


Adesso abbiamo qualche elemento in più per capire questo supereroe dei nostri giorni. Entomo è un uomo, un uomo sensibile e sognatore. Un fenomeno nato in un periodo di incertezze e di scarsa fiducia nei confronti dello stato e della giustizia. Speriamo che le sue parole non siano vane e che ci insegnino che ognuno nel suo piccolo può fare 'qualcosa' e che è arrivato il momento di smettere di additare come folli le persone che sono solo diverse da noi.

lunedì 30 marzo 2009

La Procura apre un'indagine: "Vicenda di straordinaria gravità" (Da "Il resto del Carlino)

Scoperto il blog Caccia allo sbirro: le foto, i nomi e le minacce sul web. Le immagini del blog per gli inquirenti sono riconducibili al (nuovo) Partito comunista italiano, organizzazione che ha la sua base in Francia. Il rapporto della Digos e’ arrivato in piazza Trento e Trieste

BOLOGNA, 28 MARZO 2009 - La Procura di Bologna e’ in procinto di aprire un’inchiesta su “Caccia allo sbirro”, il sito che sul web si autodefinisce “di denuncia dei servi della borghesia” ed invita a pubblicare fotografie e dati sensibili dei poliziotti in borghese. Intanto, un’indagine dai contorni molti simili era stata avviata l’anno scorso per un caso analogo. E per “far luce” sulla vicenda si muove anche la parlamentare Silvana Mura, dell’Italia dei Valori, che annuncia un’interrogazione parlamentare sul sito, definendolo “un’iniziativa assolutamente inaccettabile”.


Il rapporto della Digos e’ arrivato in piazza Trento e Trieste questa mattina, e la Procura non ha ancora avuto il tempo per ipotizzare reati. Ai piani alti, pero’, si parla gia’ di una vicenda “parecchio incresciosa” e “di una gravita’ straordinaria”, caratterizzata da “un evidente contenuto intimidatorio”. Per quanto riguarda la concretezza di tale intento, prima di valutarne la portata gli inquirenti hanno bisogno di “capire chi c’e’ dietro”. Di sicuro c’e’ che “Caccia allo sbirro” si presenta come “piu’ grave” rispetto al caso su cui la Procura ha aperto un’inchiesta lo scorso anno. In quel caso non si trattava di un sito vero e proprio ma di una pagina statica (un file pdf) scaricabile da Indymedia. Lo slogan, in questo caso, e’ piu’ contenuto: “Se li conosci li eviti”. Il post che accompagna il file e’ piu’ duro: se la prende con giornalisti (“infami”) e Digos, invita a “sbattere il mostro in prima pagina” e a memorizzare “chi trama trama nell’ombra dietro telecamere e scrivanie”. Utile, scrive l’anonimo autore, “in particolare a Bologna e dintorni”.

Le due pagine in pdf riportano le fotografie di oltre 60 persone, alcune molto vecchie e anche di agenti non piu’ in servizio (come constatato in Procura), scattate in diverse occasioni e in alcuni casi scannerizzate dalle pagine dei giornali. Visto il tono non minaccioso del file, il reato ipotizzato e’ quello di violazione della privacy.
Sufficiente, comunque, per chiedere ed ottenere dal gip il sequestro. Il file, pero’, e’ ancora scaricabile. Il sequestro, infatti, si e’ dimostrato non eseguibile a causa di motivi tecnici. Piu’ che la localizzazione all’estero del server, a fermare il provvedimento e’ stato il fatto che per bloccare il singolo file la Polizia postale avrebbe dovuto sequestrare l’intero sito di Indymedia. Una misura non contenuta nell’autorizzazione del gip e che piazza Trento e Trieste avrebbe comunque ritenuto non proporzionale.


Nel frattempo, tornando a “Caccia allo sbirro”, la deputata Idv Silvana Mura giudica “molto preoccupante” l’esistenza di un sito che “scheda e rende pubblici i volti e i nomi degli agenti delle forze dell’ordine di Bologna”. Un’iniziativa “assolutamente inaccettabile” e “ostile”, con gli agenti “indicati come bersagli da colpire” e con il tentativo di “intimidire tanti agenti e funzionari che svolgono il proprio lavoro al servizio dello Stato”. Per la coordinatrice regionale dipietrista “e’ quanto mai urgente intervenire per oscurare al piu’ presto questo blog e per capire chi ci sia dietro”, che insieme ad altri episodi del passato, “da ultimo l’attentato nei confronti della sede della Lega nord al Pratello, contribuisce a creare un clima sempre piu’ preoccupante a Bologna”. Per questo, esprimendo il proprio sostegno alle forze dell’ordine, Mura annuncia che lunedi’ presentera’ un interrogazione sul caso al ministro dell’Interno.

Io, poliziotto alla gogna su Internet La mia famiglia vive nel terrore (Da "Il resto del Carlino")

Parla uno degli agenti braccati sul blog 'Caccia allo sbirro': "Tanti delinquenti sono più protetti di noi. Il dossier è sul tavolo dell'antiterrorismo"

BOLOGNA, 29 MARZO 2009 - LE DANNO la caccia.
«E questa purtroppo non è una novità. E’ solo l’ennesima riprova che in Italia sono più protetti i criminali pentiti che chi serve lo Stato. Loro sono scortati e testimoniano dietro i paraventi, noi ci ritroviamo le nostre facce in Internet». Chi parla è un poliziotto in servizio a Bologna. I volti di dirigenti, funzionari e agenti della Digos e del Reparto mobile sono finiti in un sito denominato ‘Caccia allo sbirro’ che invita a indicare nomi, cognomi, ruoli e indirizzi di quelli che vengono definiti ‘servi della borghesia’.

C’è anche lei tra gli ‘schedati’?
«Questo preferisco non dirlo e non è importante. Se ci sono io o un mio collega è la stessa cosa. Con i mezzi di oggi, telefonini, videocamere e Internet, per chiunque di noi non ci vuole niente a perdere in un attimo e per sempre la tranquillità. E non tanto per noi stessi, ma per le nostre famiglie. Abbiamo mogli e figli che vivono in città».

E’ paura questa?
«Questa è preoccupazione. Quando giro per la strada per i fatti miei so che mi devo guardare attorno, devo stare attento alle spalle, cercare di evitare zone in cui potrei incontrare persone che mi riconoscono. Il rischio è quello di essere rullato di botte. Questa è una conseguenza normale del mio lavoro, ma questa volta è peggio».

Perché peggio?
«Questo non è il tipo di rischio che si mette in conto quando si entra in polizia. Ci sta che io mi possa scontrare con un cretino in piazza, ma non è giusto che vengano messe a repentaglio anche le nostre famiglie».

E’ così facile identificarvi?
«Con i mezzi di oggi lo è. I nostri nomi sono sui verbali che prima o poi finiscono nelle mani di coloro che abbiamo denunciato magari durante una manifestazione pubblica. Per chi conosce la nostra faccia ci vuole poco a prendere un numero di targa di un’auto e, con una visura che costa pochi euro, scoprire il nostro indirizzo di casa».

Da quanto tempo sa dell’esistenza del sito ‘Caccia allo sbirro’.
«Lo sapevo da un po’, ma era difficile per gli utenti rintracciarlo. Poi un messaggio del (nuovo) Pci fatto circolare in una serie di mailing list lo ha reso accessibile a molte più persone ed è diventato noto anche tra gli antagonisti».

E’ cambiato il clima?
«Il clima è pessimo. Tanto per dirne una, lo testimoniano i manifesti affissi in tutta Bologna contro di noi, sono intitolati ‘perché odiamo la polizia’».

I difensori si sentono indifesi.
«Noi ci mettiamo già la faccia, vorremmo almeno evitare i nomi e questo è possibile: basterebbe sostituire nei verbali le nostre generalità con il numero di matricola. Questo renderebbe più difficile la nostra identificazione da pare di chi ha brutte intenzioni».
La proposta che circola tra i poliziotti, soprattutto nell’ambiente delle Digos, è stata rilanciata ieri da alcuni utenti sul forum del sindacato Sap, dove si è scatenata una discussione infuocata. «Presto, ve lo annuncio, creerò un blog e non me ne frega un c... se rischio qualcosa dal punto di vista personale o addirittura qualche denuncia — scrive Natascia —. Il mio blog si chiamerà ‘caccia all’anarchico insurrezionalista delinquente devastatore di città’»..

giovedì 26 marzo 2009

IMPEGNO ECOLOGISTA ( By ENTOMO)

Amici e cittadini,

Sposterò la mia azione (simbolica e non) sui versanti dell'ecologismo e dell'azione umanitaria. Solo ed esclusivamente. Presterò la mia voce alle cause "verdi" e, nel frattempo, sosterrò bambini ed adulti in difficoltà. Aiutare la gente è prioritario, e sono pronto a rinnovare questa priorità, ad ogni minuto di vita.

Per chi mi accusa di essere mitomane: all'epoca, accettai SUGO in quanto trasmissione destinata ad un pubblico ristretto, quello satellitare. L'unica intervista che ho rilasciato è stata quella de IL RIFORMISTA, in seguito depredata dagli altri quotidiani in una maniera approssimativa e poco ortodossa.


Riguardo la rete e i numerosi blogs/forums che hanno parlato di me, devo confessare che alcuni commenti dei cosiddetti "detrattori" (tutti Beppe Grillo oggigiorno, eh?) sono simpatici. Altri invece risultano ridicoli, saturi di odio ingiustificato e critiche gratuite. Non tutti hanno compreso il messaggio che stavo lanciando.

Ma la bomba mediatica è oramai parte del passato. Adesso c'è un futuro che chiama me e tutti quanti voi all'appello. Un futuro che necessita di basi solide per spiccare il volo.
Non mi interessa apparire sulle TV nazionali. Mi interessa esserci. Mi interessa fare la differenza. E la differenza riguarda il nostro pianeta.

Resta lì fuori una realtà da cambiare. Una realtà pesante da vivere, difficile da migliorare, e siete tutti "SUPEREROI" chiamati in causa per renderla migliore. Per essere un "SUPEREROE" c'è bisogno solo di avere tanta umanità. E' questo il vero superpotere.

Buona giornata a tutti, e buon lavoro. Di lavoro ce n'è tanto da fare.


Io inietto giustizia.

(Entomo)

mercoledì 25 marzo 2009

Spider-Man - un supereroe reale salva un bambino autistico a Bangkok

spiderman thai

Spider-Man è riuscito ad evadere dalle pagine dei fumetti per intervenire nel mondo reale.

In realtà dietro la maschera dell’Uomo Ragno (che potete ammirare nella foto posta qui sopra) si nasconde un pompiere thailandese reduce dal salvataggio di un bimbo autistico che minacciava di gettarsi da un balcone. Il bambino di soli otto anni si trovava all’interno della sua scuola a Bangkok e si era esposto su un davanzale al terzo piano, scatenando le preoccupazioni di docenti, alunni e genitori.

La madre rivolgendosi alle autorità ha subito reso noto che il figlio è appassionato di supereroi e fumetti, quindi l’eroico pompiere ha ben pensato di presentarsi con il costume da Spider-Man, una divisa speciale spesso usata per animare le esercitazioni anti-incendio. Il piccolo, confortato da questa visione, con un grande sorriso si è gettato immediatamente tra le braccia del suo salvatore.


martedì 24 marzo 2009

Sicurezza in città: a Napoli invece delle ronde c’è Entomo il supereroe

Di lui si sa solo il “nome di battaglia”: si fa chiamare Entomo, oppure “The Insect Man” (l’uomo insetto); ha 31 anni e una pagina su MySpace. Ma chi si celi dietro quel costume bicolore attillato e quella maschera ben aderente al viso, nessuno sa.

Eppure è da due anni che pattuglia le strade di Napoli, mascherato come un supereroe dei fumetti. Però è reale (importante la sua precisazione, a scanso di equivoci: “Non sono un esaltato. Non sono un mitomane”). Anche se non spara e non picchia: fa da deterrente, mettendo in fuga i criminali con la sola sorpresa del suo intervento (e del suo costume). Volendo sarebbe la risposta napoletana (patria delle maschere, della commedia dell’arte, degli sberleffi) alle ronde che il ministro Maroni prevede pronte entro aprile (anche se Entomo non apprezza l’accostamento): “Pattuglio le strade della città, di giorno e di notte. Non sono un vigilante, non mi sostituisco alla legge. Fermo i piccoli crimini che posso fermare, altrimenti avverto anonimamente la Polizia. Combatto contro l’individualista che mangia il prossimo per tornaconto personale. Contro le persone che fanno del male, nonostante possano scegliere di evitarlo. Combatto contro il consumismo”.
Hanno parlato di lui (in questi giorni, e siamo ancora lontani dal primo Aprile): prima Il Riformista, poi Il Giornale ed è finito anche su La Nueva España. Il suo costume è verde chiaro con maniche scure, porta pantaloni neri e stivali marroni, non ha mantello e si nasconde sotto un cappuccio neroverde.
La sua prima volta? “Il 2 marzo 2007″. Anche se: “La molla di Entomo è stata sempre con me. Quando è arrivata l’ispirazione ho capito cosa dovevo fare”, confessa a Il Giornale. “Non è successo nulla, non ho salvato nessuno, ma almeno ho vinto la mia grande sfida: uscire allo scoperto”, con il volto ben nascosto dalla maschera, s’intende. Ma non per vergogna; piuttosto perché come Batman, Superman e Spiderman anche Entomo deve rimanere rigorosamente coperto dall’anonimato.

E infatti lui chiarisce di appartenere alla schiera scelta dei Supereroi: una specie di club della sicurezza che esiste davvero, qua e là sulla Terra. Sono i “Real Life Superhero”: circa duecento persone normali (nel senso di vere, reali), che vestono come gli eroi dei fumetti, aderiscono a regole severissime, hanno in SuperBarrio Gomez il leader più prestigioso: “La gente è con noi” aggiunge Entomo “spesso, dopo il mio intervento, ho raccolto applausi”. Il fine è chiaro: “Essere un supereroe è il gesto più importante che si possa realizzare in un mondo arretrato come il nostro”, scrive Entomo su MySpace, la bacheca dei suoi appelli. Ma i malintenzionati che operano nel napoletano si arrendono appena lo vedono oppure oppongono resistenza? Nessun ladro accetta serenamente di finire in prigione. Non mancano le volte in cui Entomo deve bloccare i malviventi utilizzando la forza. “Io non amo la violenza gratuita e ingiustificata” ha spiegato al Riformista. Pratico il Krav Maga. Cerco di disarmare il nemico senza ferirlo. Molte volte ho affrontato dei teppisti basandomi sulla velocità. Generalmente desistono. Il costume gioca da diversivo”.